Superare i confini: un viaggio lungo una vita per combattere le ingiustizie in India
Sanjoli è cresciuta in una famiglia particolarmente attenta all'uguaglianza di genere e all'attivismo climatico ed ora dirige una valida ONG che si occupa di tali tematiche. Tuttavia, pur essendo una giovane donna proveniente da una zona rurale e fortemente rivoluzionaria, la sua voce non riesce ad emergere come quella di altri che ricoprono la stessa posizione.
India, Southern Asia
Story by Sanjoli Banerjee. Translated by Anita Landolfo
Published on October 31, 2021.
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Avevo circa 4 anni quando ho iniziato a chiedermi cosa fosse considerato "normale" nella società. Mia madre aspettava una femmina ed io non vedevo l'ora di avere una sorellina; il problema, però, era che la società non condivideva affatto il mio entusiasmo e voleva che mia sorella non venisse al mondo. Le persone suggerivano a mia madre di riprovarci per avere un bambino, ovvero: qualcuno che potesse crescere e prendersi cura dei genitori, che potesse celebrare i riti funebri [1] e che non avrebbe dovuto lasciare casa dopo essersi sposato. Quando si hanno figlie femmine, la società si aspetta che i genitori si comportino come delle guardie del corpo per proteggerle dai crimini che si verificano sempre più frequentemente in India contro le donne. Per tali motivi, avere una bambina era considerato un peso (lo è ancora tutt'oggi in alcune zone del paese) e, anche se avevo solo 4 anni, mi facevo tante domande: cos' è il feticidio femminile [2] e perché non esiste il feticidio maschile? Perché la gente supporta l'uccisione della mia sorellina non ancora nata e perché ci sono così tanti crimini contro le donne? A quel tempo non sapevo minimamente che le mie domande piene di curiosità fossero, in realtà, il punto di partenza della mia carriera da attivista. A differenza di tanti genitori in India, i miei non ignorarono le domande facendo spallucce e risposero con sincerità, incoraggiandomi ad alzare la voce su questa tematica. È stato proprio mio padre a guidarmi nel cammino verso l'attivismo.
Io e la mia famiglia crediamo che la natura e le donne abbiano un legame indissolubile; entrambe sono l'ancora di salvezza per l'intera umanità.
Quando avevo 5 anni, nel 2003, mio padre organizzò in paese alcuni eventi e campagne per creare maggiore consapevolezza sul feticidio femminile; ad essi prese parte tutta la mia famiglia, compresa la mia sorellina, mia madre ed io. Distribuimmo opuscoli che dicevano: "kanya bharoon hatya paap hai", che può essere tradotto in "commettere il feticidio femminile è peccato".
All'età di 10 anni circa (nel 2009-2010), intrapresi un viaggio in auto di 4.500 km in occasione della campagna "Save Environment" (Salva l'Ambiente), dove visitammo alcune scuole e college presso villaggi e città diffondendo il messaggio "Salva la Terra". Mostrammo il documentario "Earth in Flames" (La Terra in Fiamme) [3], diretto da me e mio padre allo scopo di trasmettere il messaggio "Salva la Terra e Salva le Figlie". Il nostro obiettivo era quello di creare consapevolezza sul cambiamento climatico e sui diritti delle donne e, ai fini della campagna, intervistai persone di ogni ceto sociale per verificare quanto effettivamente conoscevano e cosa avessero da dire al riguardo; poi raccolsi le loro opinioni e le inserii nel documentario. Io e la mia famiglia crediamo che la natura e le donne abbiano un legame indissolubile; entrambe sono l'ancora di salvezza per l'intera umanità: una ci dà la vita (l'umanità), l'altra ci sostiene.
Ho scritto un elenco di persone emarginate dalla società patriarcale suddividendolo per età, genere e provenienza e tra questi ho inserito: giovani, donne e abitanti di una cittadina in India.
Ho fatto molta strada da quando ero soltanto una piccola attivista che partecipava insieme ai suoi genitori alle campagne di sensibilizzazione e ora dirigo insieme a mia sorella una ONG a tutti gli effetti chiamata Sarthi [4]. Siamo un gruppo di 200 volontari impegnati in tre campagne: Save Daughter (Salva tua figlia), Plant Trees Save Earth (Salva la Terra piantando alberi) e Sushiksha: Empowerment through Education (Sushiksha: Emancipazione attraverso l'istruzione), ma il viaggio non è stato affatto semplice. Ho scritto un elenco di persone emarginate dalla società patriarcale suddividendolo per età, genere e provenienza e tra questi ho inserito: giovani, donne e abitanti di una cittadina in India. In molte occasioni, le persone sovrapponevano la propria voce alla mia e gli uomini sembravano non darmi retta poiché erano convinti di saperne di più. Spesso, anche se avevo domande e argomenti validi, durante discussioni e conferenze mio padre veniva ascoltato con maggiore attenzione per via del sesso e della sua età.
In India il femminismo viene spesso frainteso ed è considerato una forma estrema di attivismo; molti dei miei amici e parenti ne interpretano male il significato e vogliono dissociarsi da me e dal movimento che supporto.
Il patriarcato è da sempre radicato nella società indiana, ed ogni volta che le donne hanno provato a mettere in discussione lo status quo sono state costrette a nascondere le proprie argomentazioni femministe. Ai miei occhi, tutto ciò ha rappresentato una sfida e ho così deciso di rivendicare il mio spazio nella società; ho lottato a nome dei giovani e di milioni di bambine nate e mai nate che non hanno voce in capitolo. Grazie al mio impegno, sono stata premiata con mio grande onore da molteplici organizzazioni e i riconoscimenti più recenti sono stati: il Diana Award [5] e il Young Global Changemakers Award [6] che ho ricevuto durante la cerimonia organizzata in Germania.
In India il femminismo viene spesso frainteso ed è considerato una forma estrema di attivismo; molti dei miei amici e parenti interpretano male il suo significato e vogliono dissociarsi da me e dal movimento che supporto; tuttavia, per me il femminismo è semplicemente uno scenario in cui uomini e donne vengono riconosciuti in egual misura. Provenendo da questo paese, mi definisco una femminista orgogliosa e continuerò a lottare per i diritti delle donne. Da quando ho iniziato la mia carriera di attivista, la situazione legata al feticidio femminile è decisamente migliorata; nell'Haryana [7] il rapporto tra femmine/maschi nell'anno 2011 [9] era di 743/1000 [8], mentre oggi si assiste ad un miglioramento significativo con un rapporto di 922/1000 [10]. Sono orgogliosa di aver contribuito a questo cambiamento positivo, che è perfino diventato parte dell'Agenda Nazionale nella campagna del Primo Ministro “beti padhao betibachao” [11] (Save the girl child, educate the girl child - Salva ed istruisci le bambine).
Voglio essere un esempio per le giovani ragazze di tutto il mondo e credo fermamente che se Sanjoli può, allora potrai farlo anche tu. Non sono una persona speciale, sono esattamente come te e spero che con la mia storia e il mio lavoro sarò in grado di influenzare coloro che mi ascoltano, incoraggiandoli a far sentire la propria voce contro le ingiustizie nei confronti delle donne.
Note a piè di pagina:
[1] Nell'induismo, dopo la morte, i riti funebri sono celebrati dal figlio maggiore o da un parente "maschio" che generalmente inizia il processo di cremazione accendendo il fuoco o premendo il pulsante dei forni crematori.
[2] Il feticidio femminile è una pratica che prevede l'aborto se il feto è femmina.
[3] https://www.youtube.com/watch?v=qD0TIStO5WI
[4] Associazione no profit fondata dai genitori di Sanjoli nel 1992. https://www.ngosarthi.org/
[5] Il premio riconosce l'impegno dei giovani nell'apportare cambiamenti positivi alla società.
[6] Il premio Young Changemakers onora giovani brillanti di 13 paesi diversi per il loro notevole contributo alla realizzazione dell'Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), in quanto promotori di un cambiamento positivo nelle proprie comunità. https://www.fenews.co.uk/press-releases/77173-young-global-changemakers-award-2021
[7] Stato indiano da cui Sanjoli proviene.
[8] https://timesofindia.indiatimes.com/city/chandigarh/haryana-says-its-sex-ratio-has-improved-again/articleshow/67564640.cms
[9] L'ultimo censimento è stato condotto nel 2011.
[10] https://www.hindustantimes.com/cities/chandigarh-news/haryana-records-911-sex-ratio-at-birth-in-first-six-months-of-2021-101626546439096.html
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